L’artista del mese: Fats Waller by Michele
Thomas Wright “Fats” Waller è stata una delle figure più amate ed esuberanti della storia del Jazz . Brillante pianista “stride”, prolifico autore di canzoni, scrisse popolari motivi intrisi di venature Jive e caratterizzati da una chiave comica.
Waller fu uno dei primi musicisti jazz a sfruttare il cinema promuovendosi attraverso i soundless,cortometraggi dei primi anni ‘ 40 da intendersi in un certo senso precursori di quelli che sarebbero stati i video musicali. Con pochi cent era possibili vederli grazie a dei jukebox visivi situati presso cinema, nightclub, ristoranti e parchi divertimento.
Waller, nato nel 1904 nel quartiere newyorkese di Harlem, accompagnò il padre, un predicatore della Abyssinian Baptist Church, suonando gli inni con l’organo agli angoli delle strade. Il suo talento per la musica emerse ben presto tanto che a 15 anni era già considerato un fenomeno nel suo quartiere. Le sue doti artistiche gli permisero ben presto di lasciare da parte la sua attività di venditore di liquore fatto in casa e di ottenere un posto stabile come organista al Lincoln Theater
Le donne ricoprirono sempre un ruolo importante e conflittuale nella vita di Waller. A partire dalla sorella Naomi, che gli affibiò il nomignolo “Fats” descrivendolo come “un mucchio di qualcosa” a causa della sua pesante corporatura; fino alla moglie Edith con la quale ebbe il primo figlio e che più di una volta dopo la separazione lo fece finire in galera per i mancati alimenti. Nel mezzo, la morte della madre che lo gettò nello sconforto più totale facendogli abbandonare anche la casa di famiglia.
Tanto le donne hanno segnato la sua vita privata quanto gli uomini giocarono un ruolo importante in quella artistica; dal padre, che lo introdusse ai rudimenti della musica, a P. Johnson, massimo esponente del genere “Stride” che prese Fats sotto la sua ala, fino a Andy Razaf , autore con il quale strinse una collaborazione proficua e duratura.
Nei primi anni ’30 , dopo esser entrato a far parte della scuderia della prestigiosa etichetta discografica Victor ed aver lasciato il segno anche nel mondo dei musical, Waller firmò un contratto con la potente stazione radiofonica Cincinnati WLW.
Perno centrale del programma “Il club del ritmo”, Waller vide crescere la propria notorietà; ma il successo portò con sé anche la difficoltà per Thomas di dover costantemente indossare la maschera dell’ istrione sempre felice. Spesso, trattenendosi fino a tarda notte in radio, Waller segretamente prendeva il posto dell’organista regolare nel programma “Moon River” lasciandosi andare a sonorità più rilassanti e malinconiche che difficilmente il pubblico avrebbe potuto ricondurre a colui che era stato inquadrato come il maestro della musica allegra.
A capo dell’orchestra “Fats Waller and his Rhythms” la macchina del successo fu letteralmente inarrestabile. Pubblicazioni continue, viaggi interminabili e apparizioni di persona furono gli ingredienti di un’avventura che lo portò ad arrivare ad organizzare delle trasferte anche nel vecchio continente.
Un breve intermezzo Fats lo dedicò anche alle produzioni cinematografiche hollywoodiane, in cui vale lapena citare “stormy Weaher, film che vede come interpreti Lena Horne, Bill Robinson e Cab Calloway. Siamo nel 1943 periodo in cui molto raramente attori afroamericani riuscivano ad aver una parte di una qualche importanza.
Il 15 dicembre del 1943, gli anni di nottate di baldoria, di eccessi alimentari e pesanti bevute presentarono il conto a Thomas che trovò la morte a causa di una polmonite su un treno diretto in Missouri.
Fats Waller ci lasciò a 39 anni, dopo aver prodotto oltre 400 composizioni.
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Si ringrazia, per il contributo, Michele Cal.